Le imprese con esercizio solare (1° gennaio – 31 dicembre), devono procedere entro il 31 dicembre di ogni anno alla stesura dell’inventario di magazzino di fine anno con la valutazione del magazzino in relazione alle giacenze di:
- beni alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa (merci, prodotti finiti)
- semilavorati,
- materie prime, sussidiarie e di consumo,
- prodotti in corso di lavorazione,
- opere, forniture, servizi, lavori in corso su ordinazione
L’inventario di magazzino di fine anno è necessario ai fini della quantificazione in contabilità delle cosiddette rimanenze finali (al 31 dicembre) ed esistenze iniziali (al 1° gennaio) che vanno a determinare la variazione delle rimanenze da un esercizio all’altro.
Inventario di magazzino per imprese con obbligo di tenuta della contabilità di magazzino
L’obbligo di tenuta fiscale delle scritture ausiliarie di magazzino, secondo quanto previsto dall’articolo 1 Decreto del Presidente della Repubblica n. 695 del 1996, riguarda i contribuenti che, per almeno due periodi di imposta consecutivi (l’obbligo scatta dal secondo periodo di imposta successivo) abbiano contemporaneamente:
- realizzato un volume di ricavi annuo superiore a
5.164.569 €5.164.000 € (nuovo limite dal 1/1/2022 stabilito dall’articolo 1, comma 14-quater del Decreto Legge 146 del 2021) e - dichiarato alla fine del periodo di imposta un valore di rimanenze finale superiore ad
1.032.914 €1.100.000 € (idem).
L’obbligo cessa a partire dal primo periodo di imposta successivo a quello in cui per la seconda volta consecutivamente l’ammontare dei ricavi o il valore delle rimanenze è inferiore a tale limite.
In questo caso l’importo dell’inventario di magazzino di fine anno emerge dalla coincidenza con le scritture contabili del magazzino.
Inventario di magazzino per imprese che non sono tenute alla contabilità di magazzino
In questo caso, per stilare l’inventario di magazzino di fine anno è necessario effettuare la valutazione delle merci (o altri beni) al fine di verificare la corrispondenza delle reali giacenze di magazzino. Sono quindi da considerare:
- i beni presenti presso i magazzini dell’impresa, presso i depositi e le unità locali,
- le disponibilità presso terzi per merci in conto deposito o in conto lavorazione.
In particolare la merce in viaggio, se di proprietà dell’impresa, è da includere tra le rimanenze, anche se non ancora pervenuta in magazzino.
Non vanno considerati nel computo i beni che pur presenti in impresa (o depositi o unità locali) siano giuridicamente di proprietà di terzi (beni in deposito, lavorazione o visione).
Beni in inventario | |
---|---|
beni presso magazzino | sì |
beni in deposito | sì |
beni presso unità locali | sì |
beni di proprietà ma presso terzi | sì |
beni di proprietà altrui presso l’azienda | no |
beni di proprietà in viaggio | sì |
beni in viaggio di proprietà altrui | no |
Metodi di valutazione del magazzino
L’inventario di fine anno e quindi la valutazione del magazzino deve avvenire alternativamente con il metodo del:
- costo medio ponderato annuale, considerando la media del costo pagato per la merce;
- First In First Out (FIFO), ipotizzando che i prodotti che vengono acquistati prima sono i primi che vengono venduti;
- Last In First Out (LIFO) (continuo o a scatti annuali o mensili), ipotizzando che i prodotti che vengono acquistati per ultimi sono i primi che vengono venduti.
- Nella valutazione sono componenti del costo di acquisto i costi accessori di diretta imputazione (spese di trasporto, dogana) esclusi gli oneri finanziari, al netto di resi, sconti, abbuoni e premi.
- Nel costo di produzione si comprendono tutti i costi direttamente imputabili al prodotto (materiali, mano d’opera, semilavorati, imballaggi e costi relativi a licenze di produzione) e gli altri costi per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto (stipendi e salari della manodopera diretta, ammortamenti direttamente imputabili alla produzione, manutenzioni e riparazioni direttamente imputabili).
Per gli immobili alla cui produzione è diretta l’attività dell’impresa si includono nel costo gli interessi passivi sui prestiti contratti per la loro costruzione o ristrutturazione.
Se tra la valutazione del magazzino eseguita con i suddetti metodi ed i costi correnti dei beni dovesse rilevarsi una differenza apprezzabile, essa dovrà essere riportata nella nota integrativa (nel caso di società tenute alla redazione del bilancio di esercizio) con specificazione per categoria di beni.
Commercianti al minuto e inventario di magazzino di fine anno “semplificato”
Per gli esercenti attività di commercio al minuto (negozi, esercizi di vicinato, pubblici esercizi, commercio elettronico, etc…) che adottano il metodo del prezzo al dettaglio, in alternativa ai metodi sopra descritti si potrà compilare una distinta di tutte le merci in rimanenza al 31 dicembre, la cui somma dei prezzi di vendita, scorporata della percentuale di ricarico, determinerà il valore delle rimanenze, illustrando opportunamente i criteri e le modalità di calcolo adottate.
Esempio di inventario di magazzino (foglio Excel)
Il costo dei beni fungibili (beni di massa la cui rimanenza non è identificabile rispetto ad un particolare acquisto) può essere calcolato con il metodo della media ponderata ovvero con quello LIFO o FIFO.
Il dettaglio delle rimanenze dovrà essere conservato ed eventualmente esibito per far fronte ad accessi, ispezioni, verifiche da parte dell’Amministrazione finanziaria.